PostPlaces-cartolina copiaDal 5/11.05 e dal 9/25.06 2017 a Ravenna e Lugo di Romagna (RA)

Santa Maria delle Croci, via Guaccimanni, 5 – Pescherie, piazza Francesco Baracca

Enti promotori: CRAC Centro in Romagna Ricerca per l’Arte Contemporanea, Scrittura Festival, Teatro Onnivoro, Liceo Artistico P. L. Nervi-Severini di Ravenna.

Saranno gli suggestivi spazi della ex-chiesa di Santa Maria delle Croci a Ravenna e delle Pescherie di Lugo ad ospitare gli appuntamenti di “Post Places. Dove vanno le lumache.” progetto messo in atto da CRAC per ScrittuRa Festival 2017.

Saranno presenti i lavori di 15 artisti, la cui prima inaugurazione è prevista per Venerdì 05.05.2017 alle 18 presso Santa Maria delle Croci, mentre la seconda avverrà Sabato 10.06 sempre alle ore 18, presso le Pescherie di Lugo di Romagna.

La mostra promossa da CRAC Centro in Romagna Ricerca per l’Arte Contemporanea in collaborazione con Scrittura Festival, Teatro Onnivoro e Liceo Artistico P.L. Nervi-Severini di Ravenna, prosegue il percorso di indagine sugli spazi come identità e confine, iniziato lo scorso anno.

Dopo le frontiere, gli artisti desiderano stimolare l’attenzione sulla percezione dello spazio, sul cosa ci lega ai luoghi fisici e non, sul come li viviamo e dove si può ri/collocare la nostra identità.
Un eccesso di riferimenti spaziali, immateriali e spesso consumistici, portano a pensarci molto solitari nel rapporto col mondo e con la storia, producendo un senso di smarrimento e provvisorietà.
Prendendo come stimolo la lumaca e ciò che suscita in noi, in contrasto con gli input ed i veloci meccanismi della contemporaneità, oltre che indagare sul terzo paesaggio di Gilles Clément e la visionarietà di Rem Koolhaas, gli artisti proporranno riflessioni, punti di vista e nuove domande.

Saranno esposte le fotografie di Fulvio Bortolozzo, Mattia Sangiorgi, Linda De Luca e Serena Onofri, le chine di Cinzia Ortali, la scrittura con immagini di Lucilla Danesi, i collage di Amedeo Stefano Moriani e i disegni di Silvia Chiarini, le installazioni di Rosa Banzi, degli StraDaDa, di Alessi Agnoletti, di Claudia Majoli e Nicoletta Casali, oltre che a quella mixed media del Collettivo Instabile Morelli Mazzesi.

Nell’idea dei soggetti di CRAC che, come loro abitudine si fanno anche curatori della mostra, essa sarà concepita come uno spazio aperto alle domande per il futuro, ma anche come monito di attenzione e resistenza, per poter concepire una nuova umanità e nuovi spazi identitari, oltre a quelli “facili e fragili”, fatti a sua immagine e somiglianza che già esistono ora.

Presentation and critical text: “Post Places. Where the snails go.”

After the frontiers, the artists want to stimulate attention on the perception of space, on what binds us to physical and non-physical places, on how we live them and where our identity can be re-located.

An excess of spatial, immaterial and often consumerist references lead us to think very lonely in the relationship with the world and with history, producing a sense of bewilderment and provisionality.

Taking as a stimulus the snail and what it arouses in us, in contrast to the inputs and the fast mechanisms of contemporaneity, as well as investigating the third landscape of Gilles Clément and the visionary nature of Rem Koolhaas, the artists will propose reflections, points of view and new questions.

The photographs by Fulvio Bortolozzo, Mattia Sangiorgi, Linda De Luca and Serena Onofri, the chines by Cinzia Ortali, the writing with images by Lucilla Danesi, the collages by Amedeo Stefano Moriani and the drawings by Silvia Chiarini, the installations by Rosa Banzi, will be exhibited of StraDaDa, Alessi Agnoletti, Claudia Majoli and Nicoletta Casali, as well as the mixed media of the Instabile Morelli Mazzesi Collective.

In the idea of ​​the CRAC subjects who, as their habit, also curators of the exhibition, it will be conceived as a space open to questions for the future, but also as a warning of attention and resistance, in order to conceive a new humanity and new spaces identity, in addition to those “easy and fragile”, made in his image and likeness that already exist now.

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