CRAC Centro in Romagna per la Ricerca Arte Contemporanea, nell’ambito della prima edizione di ScrittuRA Festival, cura la mostra “C-arte in-chiostri e scrittura/e” dal 20/25.05.2014

Dislocata in vari luoghi della città, Ravenna diventa una galleria a cielo aperto.

Opere di: Ezio Antonelli, Rosa Banzi, Marcello Bensini, Silvia Casavecchia, Fulvio Celico, Fausto Fori, Paolo Gagliardi, Alice Iaquinta, Francesca Maltoni, Claudia Majoli, Giovanni Musci, Maria Giovanna Morelli, Cinzia Ortali, Riccardo Righini, Renata e Giovanni-Stradada, Nadia Trotta, Andrea Zaffi, Loretta Zaganelli, Monica Zani.

Martedì 20.05 – Inaugurazione mostra itinerante, con letture del TeatrOnnivoro presso i vari punti della mostra, e performance finale con partenza alle ore 18.30 dalla Biblioteca Classense

La mostra resta visibile dal 20 al 25 maggio 2014,  negli orari diurni e di fine settimana,  osservati solitamente dai diversi spazi in cui si svolge la mostra in città nelle Biblioteca Classense, Biblioteca del Mar, esterno Emeroteca, Libreria Feltrinelli e Longo, Caffè Letterario). Alcune opere sono visibili all’aperto, durante il periodo del Festival, in Piazza del’Unità d’Italia, e all’angolo via Cavour/via Barbiani.
 

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Mostra  “C-arte in-chiostri e scrittura/e” a cura di CRAC

La mostra, che si svolge a Ravenna dal 20/25.05, è dislocata in luoghi diversi della città collegati al progetto “ScritturRa Festival. La città stessa diviene, in parte, una galleria a cielo aperto e vari luoghi come Piazza dell’Unità d’Italia, i chiostri di Biblioteche, alcune librerie e qualche edificio storico, sono stati allestiti con opere di artisti contemporanei che si sono confrontati col libro e con la scrittura, da sempre uno dei principali strumenti espressivi utilizzati dall’uomo. Ogni artista ha dato corpo alla propria idea di scrittura con oggetti diversi, spesso tridimensionali, come i libri d’artista che diventano metafore dei significati molteplici legati alla suggestione che solo la scrittura e il libro possono esprimere. Ne nascono grafie e segni, nelle opere di Riccardo Righini, presentate come storie e stagioni scritte dall’anima. Spesso la riflessione riguarda il libro e la sua metamorfosi odierna, poiché i libri si stanno trasformando in qualcos’altro, ed è interessante vedere come gli artisti hanno interpretato questa trasformazione. Il tema della scrittura viene declinato con varietà di linguaggi espressivi.La parola scritta si fa leggera per lasciarsi trasportare nell’opera collettiva, oppure si trasforma, in relazione all’uso che se ne può fare, e, come sui quotidiani, viene portata in giro dal vento dai libri farfalle di Rosa Banzi. Le parole e la cultura che Loretta Zaganelli presenta in forma di panini ripieni di pagine, possono essere rubate e mangiate, divenendo cibo per l’anima. La parola crea intrecci e incroci, rivestendo anche gli oggetti del nostro quotidiano nei vasi di Marcello Bersini e nei vasi coi cruciverba di Giovanni Musci. Ci aiuta a raggiungere luoghi elevati, impalpabili come nuvole, quasi a poter vedere il mondo dall’alto nella nuvole con carte geografiche e nei palloncini di Maria Giovanna Morelli. Mentre la carta si fa nido, spazio intimo in cui essere accolti nei nidi di Nadia Trotta.

La parola scritta riveste le nostre fragili protezioni, e porta in giro il nostro racconto, per ridisegnarci come nei libri d’artista di Monica Zani, Alice Iaquinta e di Fausto Fori. Narra le nostre gioie e sofferenze nel libro di Paolo Gagliardi e nel foiletton di Claudia Majoli, o ancora riscrive il vedere oltre le trame nella collezione dei “Vestiti Nuovi dell’Imperatore” di Silvia Casavecchia, mettendo in luce alcune verità. In altri casi il libro diviene veste scritta, densa di testamenti poetici, pronta per essere indossata come un grande gioco dove realtà fisica e fiabesca giocano un’eterna partita nel lavoro della coppia Stradada (Giovanni e Renata Strada). In ogni caso si ricrea continuamente, ricollegando immagini, ricordi, frammenti e altri oggetti trovati, come accade nei libri di Andrea Zaffi, oppure diviene luogo ideale per dissertazioni filosofico-geometriche, dove strategie razionali colorano di segni imprevisti pagine a quadretti, creando mappe mentali concettuali, nel libro di Cinzia Ortali. In altro caso le parole si susseguono nella sceneggiatura del film di Greenaway “Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante” creando un affascinante film “muto”, scritto a mano con pazienza estetica da Francesca Maltoni, su un lungo rotolo di carta. Il libro divenuto tecnologico si scioglie fondendosi in un magma di plastica, cenere, parole e carta di Fulvio Celico. Ed è in un estremo e metaforico dialogo tra il tempo mitico della poesia e le vertiginose velocità delle nuove tecnologie che le parole scritte formano una Santa Sebastiana trafitta, strettamente legate, tra natura e cultura, ad un albero colonna sacrificale, nell’opera di Ezio Antonelli.

Catologo “C-arte, in-chiostri e scrittura/e”

Presentation and critical text: “C-art in-cloisters and writing/and”

The exhibition, which takes place in Ravenna from 20 to 25 May, is located in different places in the city connected to the “ScritturRA Festival” project. The city itself becomes, in part, an open-air gallery and various places such as Piazza dell’Unità d’Italia, the cloisters of Libraries, some bookstores and some historic buildings, were set up with works by contemporary artists who were confronted with the book and writing, always one of the main expressive tools used by man. Each artist has given substance to his idea of ​​writing with different, often three-dimensional objects, such as artist books that become metaphors of the multiple meanings linked to the suggestion that only writing and the book can express. Spelling and signs are born of this in Riccardo Righini’s works, presented as stories and seasons written by the soul. Often the reflection concerns the book and its metamorphosis today, as the books are being transformed into something else, and it is interesting to see how the artists have interpreted this transformation. The theme of writing is declined with a variety of expressive languages.The written word becomes light to let itself be carried away in the collective work, or is transformed, in relation to the use that can be made of it, and, as in newspapers, it is brought into wind ride from the butterflies books by Rosa Banzi. The words and culture that Loretta Zaganelli presents in the form of sandwiches filled with pages, can be stolen and eaten, becoming food for the soul. The word creates weaves and crossings, also covering the objects of our daily life in the vases of Marcello Bersini and in the vases with the crossword puzzles by Giovanni Musci. It helps us to reach high places, as intangible as clouds, as if to be able to see the world from above in the clouds with geographical maps and balloons by Maria Giovanna Morelli. While paper becomes a nest, an intimate space in which to be welcomed in Nadia Trotta’s nests.

The written word covers our fragile protections, and carries our story around, to redesign ourselves as in the artist books of Monica Zani, Alice Iaquinta and Fausto Fori. It narrates our joys and sufferings in the book by Paolo Gagliardi and in the foiletton of Claudia Majoli, or still rewrites the seeing beyond the plots in the collection of “New Clothes of the Emperor” by Silvia Casavecchia, highlighting some truths. In other cases, the book becomes a written garment, full of poetic testaments, ready to be worn as a great game where physical and fairytale reality play an eternal match in the work of the Stradada couple (Giovanni and Renata Strada). In any case, it recreates continuously, reconnecting images, memories, fragments and other objects found, as happens in the books of Andrea Zaffi, or it becomes an ideal place for philosophical-geometric dissertations, where rational strategies color squared pages with unexpected signs, creating mental maps conceptual, in the book by Cinzia Ortali. In another case the words follow one another in the script of Greenaway’s film “The cook, the thief, his wife and the lover” creating a fascinating “silent” film, handwritten with aesthetic patience by Francesca Maltoni, on a long roll of paper. The book that has become technological melts melting in a plastic magma, ash, words and paper by Fulvio Celico. And it is in an extreme and metaphorical dialogue between the mythical time of poetry and the dizzying speed of new technologies that the written words form a pierced Saint Sebastian, closely linked, between nature and culture, to a sacrificial column tree, in Ezio’s work Antonelli.

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